Minori Stranieri Non Accompagnati
I giovani albanesi che negli ultimi mesi hanno bussato alle porte dei Servizi Sociali del Comune di Piacenza sono saliti all’onore delle cronache per aver vissuto l’esperienza di essere “restituiti” al Consolato dello Stato di appartenenza.
Questi minori non accompagnati, simboli di una protesta nazionale, sono diventati studenti dell’Istituto Professionale Alberghiero di Piacenza che li ha accolti nel tentativo di sostenere il loro processo d’integrazione in Italia ed aiutarli a diventare cittadini attivi.
Ambito di applicazione del progetto
La legge prevede che la Questura consegni tassativamente al Comune ogni minore straniero non accompagnato che le si presenta, indipendentemente dalla capacità ricettiva delle strutture dei servizi sociali. Piacenza è stata a fine estate simbolo di una protesta nazionale in quanto l’Assessore ai servizi sociali compiendo un gesto simbolico si è metaforicamente “caricato in spalla” un gruppo di ragazzi albanesi non accompagnati ed ha provato a “restituirli” al loro Consolato a Milano ma è stato trattenuto dalle Forze dell’Ordine. I Sindaci di 9 Comuni dell’Emilia Romagna hanno definito il problema dei MSNA come una “bomba ad orologeria” pronta ad esplodere. I numeri relativi ai MSNA a Piacenza è passato dai 132 casi registrati nel 2013 ai 263 del 2015. In particolare il flusso Albania-Piacenza non si è fermato e i minori non accompagnati transitati a Piacenza sfiora i 300 casi nel corso del 2016. Per gli Enti preposti scatta l’obbligo di tutela nei confronti dei minori e di accoglienza.
Il progetto si rivolge ai MSNA in transito accolti nelle strutture di accoglienza del Comune di Piacenza e in poche famiglie affidatarie, in particolare ad un gruppo di 5 MSNA di sesso maschile originari dell’Albania, di età compresa fra i 14 e 16 anni, che sono stati inseriti nelle classi prime dell’Istituto Professionale Alberghiero “Marcora” di Piacenza.
Il progetto prevede anche la realizzazione di programmi di sensibilizzazione rivolti ai Docenti, formandoli e sensibilizzandoli sul tema dell’inclusione sociale.
Metodi e strategie individuate per l’espletamento dell’attività progettuale
Il progetto si propone di creare uno spazio di accoglienza e di ascolto per i MSNA - laboratori di socio-affettività - e uno spazio di confronto e supporto metodologico per il personale educativo (docenti). Il metodo di lavoro utilizzato è quello socratico della “maieutica”, del “tirar fuori” utilizzando degli schemi di osservazione personali che permettono ai minori l’esplorazione del proprio mondo interiore. Fondamentale è l’utilizzo di argomenti e strumenti che siano vicini al mondo vitale dei giovani, che rispondano ai bisogni e alle domande espresse o inespresse e che tocchino i loro interessi e le loro modalità di frequenza attivando comportamenti propositivi.
Altra metodologia utilizzata è l’educazione socio-affettiva, una modalità di educazione caratterizzata da una notevole flessibilità che tende a migliorare nell’individuo la conoscenza di sé, della capacità di risolvere i problemi interpersonali e affrontare situazioni di stress emotivo.
Articolazione degli interventi, durata, tempi, strumenti, eventuali tecnologie utilizzate
Fasi operative:
1. Inserimento dei minori nelle classi dell’Istituto e assegnazione di un Docente tutor
2. Counseilling individuale per i minori, una o due mattine a settimana dal mese di ottobre, ad opera di Educatore professionale – Counsellor (iscritto al CNCP)
3. Quattro moduli (di 3 ore ciascuno) di formazione per Docenti da realizzare nei mesi di ottobre, novembre, ad opera degli Educatori di strada delle Reti di Comunità ed Esperti universitari
4. Corso di Italiano L2, per favorire l’integrazione dei minori; le attività saranno realizzate in orario sia curricolare che extra curricolare (50 ore - ad opera di un docente di italiano per stranieri)
5. Attivazione di un torneo di rugby tra squadre cui si chiederà di partecipare i MSNA per realizzare delle attività di reale inclusione praticando esperienze fondate sui principi generali della solidarietà, gestite dai docenti di scienze motorie della scuola
6. Frequenza di tirocini formativi per favorire l’inserimento nel mercato del lavoro, attraverso la frequenza delle attività didattiche orientative svolte presso i laboratori dell’Istituto ed eventuale passaggio ai corsi formativi regionali per il conseguimento della qualifica professionale (CFP, IAL, Tutor, ecc.).
Partenariati
Il progetto è sviluppato in rete (denominata “RETI di COMUNITÀ”) con una molteplicità di soggetti locali, in primo luogo le istituzioni civili (Comune di Piacenza, Fondazione di Piacenza e Vigevano, Università Cattolica sede di Piacenza), religiose (Oratori di 5 Parrocchie piacentine) del territorio e Associazioni del Terzo settore (Educatori di strada – Educatori professionali – Counsellor). Il progetto prevede il coinvolgimento di Esperti di protezione dei minori, di Mediatori culturali del Comune di Piacenza, della Federazione Italiana Rugby e del Coni Comitato regionale Emilia Romagna.
L’Istituto Marcora collabora con: ASL Piacenza, Procura dei Minori, Ufficio Minori della Polizia Municipale, Comunità di accoglienza e Case famiglia, Associazioni e cooperative del territorio (Coopselios, Eureka, Unicop, Aurora, Aquilone).
Collegamento con progetti già attuati
- Piano di azioni e iniziative per la prevenzione dei fenomeni del cyberbullismo (MIUR 2015)
- Progetto di integrazione per alunni stranieri – in rete (MIUR 2015)
- Piano nazionale per il potenziamento dell’educazione motoria e sportiva (MIUR 2015)
Descrizione delle attività
Per garantire ai minori destinatari del progetto un valido supporto al loro benessere scolastico e personale, si descrivono in dettaglio i singoli interventi programmati:
1. Inserimento dei MSNA in percorsi scolastici e formativi, eventualmente orientati e seguiti in percorsi formativi regionali che prevedono il rilascio della qualifica professionale (CFP);
2. Sportello di ascolto e supporto psicologico-relazionale (“Spazio-ascolto”) per i minori e Itinerari formativi che toccano i temi della resilienza ovvero la capacità di “resistere” con successo alle situazioni avverse e sviluppare autostima;
3. Corso di Italiano L2 per gli alunni MSNA non italofoni neo arrivati organizzato con scuole in rete anche per la preparazione alla licenza media presso scuole del territorio, con cui si sono costruiti protocolli d’intesa;
4. Rafforzamento competenze di base da realizzarsi con attività laboratoriali utilizzando tecnologie multimediali (PC, laboratorio di informatica, Internet, LIM) con interventi di docenti che applicheranno “didattica breve”, didattica interculturale ed attività di tutoring in risposta ai bisogni degli studenti avvalendosi della modalità di Cooperative Learning e Peer to Peer;
5. Attività professionalizzanti in contesto lavorativo protetto per favorire l’integrazione scolastica dei MSNA;
6. Potenziamento dell’educazione motoria e sportiva attraverso lo sviluppo di comportamenti ispirati ad uno stile di vita sano, all’inclusione scolastica, all’intercultura (“Fare squadra per vincere: il rugby scende in campo”).
Finalità e risultati attesi
- Favorire la costruzione di stabilità e certezza di diritto per i MSNA, integrando i diversi interventi di accoglienza e emancipazione e realizzando progetti individualizzati di benessere e cittadinanza.
- Promozione di buone prassi sui temi dell’accoglienza, dell’orientamento e della presa in carico dei beneficiari del progetto.
Materiali prodotti
Multimediale |
Elaborazione di un dépliant multilingue volto a fornire informazioni ai minori stranieri che intendono presentare domanda d’asilo in Italia. |
Cartaceo |
|
Collegamento web |
|
Altro (in tal caso specificare) |
Sviluppo di buone prassi per la protezione dei MSNA e promozione attraverso la pubblicazione di un rapporto finale e di una conferenza provinciale. |
Modalità di produzione
Affidamento diretto e diffusione tra i beneficiari del progetto, Enti, Associazioni.